Porta tagliafuoco è definita così per via della resistenza al fuoco, è capace di isolare le fiamme in caso di incendio.
Si tratta di un sistema di protezione utile a ridurre la diffusione delle fiamme o del fumo e assicurare un’uscita verso l’esterno e verso una postazione sicura.
Possono essre composte dalla combinazione di diversi materiali, legno, acciaio, gesso, strati di vermiculite oppure sezioni di vetro.
Ogni componente ha la sua utilità e determina un effetto differente ad ogni causa.
Le certificazioni, che da alcuni anni vengono messe in atto, si assicurano che la porta faccia il suo lavoro e abbia una buona riuscita, perciò è necessario che risponda a determinati requisiti.
Generalmente l’intelaiatura prevede sigilli per il fuoco e per il fumo ed è necessario che tutti i componenti dell’assemblaggio devono avere un’etichetta di certificazione, che sancisca i requisiti di una valutazione antincendio.
La porta prevede dispositivi di chiusura automatica, cuscinetti a sfere per le cerniere e meccanismi di blocco di sicurezza.
Alcune porte tagliafuoco sono equipaggiate con finestre, anch’esse, ovviamente sottoposte a test di valutazione e si tratta di vere e proprie finestre antincendio che rimangono intatte in caso di incendio e di impatto.
All’interno di queste finestre sono contenuti materiali come reti metalliche fuse nel vetro stesso, silicato di sodio liquido, vetro ceramico o borosilicato. Viene definito per l’appunto vetro armato e resiste al trasferimento di calore.
I requisiti di certificazione possono variare da nazione a nazione e determinano per esempio quale deve essere il grado di combustione, in modo tale che la porta abbia l’obbiettivo di rallentare la propagazione del fuoco.
È necessario effetture dei controlli annuali per approvare di volta in volta la conformità di ogni porta.